Pagare le tasse è spesso complicato

Si avvicina la scadenza per pagare le tasse e probabilmente il tuo consulente non ti ha ancora comunicato gli importi.

  • Sei preoccupato di non avere i soldi per pagare le tasse?
  • Si avvicina l’ultima scadenza e tu non hai ancora la minima idea degli importi?
  • Non riesci mai a capire quanto paghi da un anno all’altro?

In questo caso devi assolutamente leggere l’articolo di oggi così capirai finalmente come calcolare in pochi minuti quanto devi pagare di tasse tra meno di tre settimane.

Ora ti svelo il mio “sistema-rapido” per capire in velocità quanti soldi devi mettere da parte per pagare le tasse senza andare in banca per fare un mutuo!

Nessuno paga le tasse volentieri ma il vero problema è sapere gli importi solo all’ultimo momento.

Se sai per tempo gli importi allora hai anche il tempo per organizzarti con la liquidità.

Se non hai la più pallida idea di quanto dovrai sborsare allora ci possono essere due colpevoli.

Il primo colpevole potrebbe essere il tuo consulente che si carica di montagne di lavoro a basso prezzo che poi deve smaltire lavorando anche ai fine settimana.

Oppure che è semplicemente un fannullone che preferisce passare il week-end a spasso per i centri commerciali piuttosto che avere cura del tuo business.

Il secondo colpevole potresti essere tu che non consegni i documenti al tuo commercialista, se non dopo che te li ha supplicati in greco antico.

La scadenza giusta per pagare le tasse

Se tutto funziona correttamente allora dovresti già avere il conteggio delle imposte che scadono quest’estate.

Il primo termine per il pagamento scade il 2 luglio e l’ultima chiamata è prevista per il 20 agosto (con la proroga)

Più che una proroga si tratta semplicemente della possibilità di pagare un po’ dopo con una piccola maggiorazione dello 0,40%, quindi poca cosa.

Il vero problema di spostare il pagamento al 20 agosto ce l’hai solamente se vuoi fare il pagamento a rate perché in questo caso – di rate – te ne perdi ben due!

In pratica se hai iniziato a pagare al 2 luglio puoi usare 6 rate mentre se inizi il 20 agosto puoi pagare solamente in 5 rate di cui le prime due vanno versate con la stessa scadenza.

Pagare le tasse è una cosa che non facciamo così volentieri e lo Stato mi fa pagare due rate assieme?

Quest’anno è sicuramente più saggio iniziare la rateazione al 2 luglio, così almeno puoi sfruttare per intero tutte e sei le rate.

Gli acconti e l’effetto fisarmonica

Qualunque sia il tuo sistema di pagamento – a rate oppure in unica soluzione – devi tener presente che il 30 di novembre scade la rata “grossa”, ovvero il 60% dell’acconto 2018.

Perché sono proprio gli acconti a complicare tutti i conteggi.
In tutto il mondo gli imprenditori pagano le tasse nell’anno successivo rispetto a quando hai percepito i redditi.

Quindi nel 2018 dovrai pagare le tasse sui redditi dell’anno 2017.
In Italia è diverso perché – nel 2018 – devi pagare sia le tasse del 2017 che un acconto sul 2018, ovvero l’anno corrente.

L’acconto è calcolato sul 100% di quanto dovuto per l’anno precedente.

Se ti stai chiedendo perché scrivere “acconto” visto che devi pagare il 100% allora sappi che – alcuni anni fa – l’acconto era addirittura superiore al 100%.

Inoltre ti faccio notare che ho scritto “quanto dovuto” e non “quanto pagato”.

Infatti il nuovo acconto 2018 si calcola sul totale dovuto per il 2017 e non sul saldo effettivo che devi pagare a fine mese.

Il meccanismo funziona in questo modo:

  • A giugno versi il saldo delle tasse relative all’anno 2017.
  • Sempre a giugno versi il 40% dell’acconto sulle tasse 2018.
  • Al 30 di novembre paghi il restante 60% dell’acconto 2018.

Ovviamente dalle imposte 2017 che a fine mese dovrai pagare “a saldo” devi togliere gli acconti che hai versato durante l’anno 2017.

Questo vuol dire che se il tuo reddito è rimasto stabile probabilmente gli F24 saranno dello stesso importo.

Se il tuo 2017 è andato peggio del 2016 allora probabilmente finirai a credito perché avrai versato gli acconti su un anno migliore.

Se invece il tuo 2017 è andato molto meglio del previsto allora arriva una vera botta per le tue coronarie, ed il motivo è molto semplice.

Nel 2017 hai versato gli acconti calcolati su una base imponibile (quella del 2016) che è nettamente inferiore al risultato 2017, quindi dovrai pagare un saldo abbastanza alto.

Questa complicazione degli acconti fa sì che gli importi non siano stabili nel tempo ed è per questo che lo chiamo “effetto fisarmonica”.

Infatti al saldo per il 2017 devi poi aggiungere gli acconti (del 100%) per il 2018, quindi è come se dovessi pagare tutte assieme le imposte di due anni!

Pagare le tasse: esempi con i numeri

Se pensi di non aver capito bene quanto ho scritto poco fa allora ti faccio un esempio pratico con dei numeri molto semplici, in modo che sia tutto chiaro.

Immagina di avere una SRL con la tassazione “flat” al 24%.
Se invece hai una ditta individuale allora dovresti leggere questo articolo in cui ti spiego l’errore che hai fatto.

Immagina ora di aver chiuso il tuo 2016 con un utile di 30K sul quale, nel 2017 hai pagato un saldo di 7,2K (ovvero 30 x 24%).

Sempre nel 2017 hai pagato un acconto pari ad altri 7,2K.
Nel 2017 la tua azienda è andata molto bene e chiudi l’anno con 100K di utili… vediamo cosa succede alle tue tasse?

Per prima cosa le imposte del 2017 (calcolate su 100K) sono esattamente 24K.

Gli acconti versati nell’anno precedente erano di 7,2K, quindi per fine giugno dovrai versare a saldo 16,8K.

Ovviamente non finisce qui perché tra giugno e novembre verserai altri 24K di acconti, divisi in due rate del 40% e 60%.

Il primo 40% di acconto lo versi a giugno ed il restante 60% al 30 novembre.

In pratica su 100K di utili dello scorso anno dovrai pagare oltre 40K, ovvero 16,8K di saldo sul 2017 e 24K di acconto per il 2018.

Mi rendo conto che è abbastanza cervellotico però fai ancora uno sforzo e cerchiamo di applicare questi concetti alla tua azienda e vediamo di calcolare in pochi minuti quanto ti sta per uscire dalle tasche a fine mese .

Per prima cosa ti servono gli F24 relativi allo scorso anno, ovvero le deleghe azzurre con cui hai pagato le tasse nel 2017.

Prendi gli F24 e fal la somma degli importi pagati che trovi nella sezione “ERARIO” con i codici tributo “2001” e “2002” ed anno imposta 2017.

Poi devi moltiplicare l’utile del 2017 per il 24% e troverai l’importo totale dell’imposta 2017 dalla quale togliere gli acconti versati nel 2017.

In questo modo hai finalmente l’importo per pagare le tasse a saldo 2017.

Per calcolare l’acconto di giugno ti basta calcolare il 40% dell’imposta 2017, ovviamente senza considerare gli acconti.

Per calcolare l’acconto del 30 novembre devi moltiplicare per il 60% il risultato dell’imposta 2017, sempre senza considerare gli acconti.

A questo punto le cifre che hai in mano ti permettono di decidere come pagare le tasse, ovvero a rate oppure in unica soluzione.

Pagare le tasse: il calcolo IRAP

Molto spesso quando faccio gli esempi – per semplicità – non tengo conto dell’IRAP.

Se vuoi avere un conteggio più preciso allora considera questo sistema-veloce per calcolare le tasse IRAP.

Senza dipendenti e senza compensi amministratore aggiungi semplicemente un 3,9% di IRAP al 24% di IRES.

Se invece ci sono buste paga amministratori e dipendenti allora devi calcolare il 3,90% su una base imponibile maggiorata di questi importi.

Gli acconti IRAP li trovi nella sezione “regioni” ed il sistema di calcolo dei saldi ed acconti è lo stesso.

I codici tributo per localizzare gli acconti versati sono “3812” e “3813”.

Calcolare come pagare nel tasse per il 2019

A questo punto che hai capito come funzionano i conteggi delle imposte sei in grado – durante l’anno – di capire quanta liquidità ti devi tenere da parte per pagare le tasse l’anno prossimo.

Ti basta prendere un bilancio in qualsiasi momento dell’anno e fare una proporzione con i mesi mancanti per capire quanto è l’utile potenziale.

Applica le percentuali di tassazione all’utile potenziale e così avrai l’importo per pagare le tasse nel 2019.

Tieni in considerazione che devi scorporare gli acconti che stai versando e conteggiare i nuovi acconti per l’anno successivo.

Se hai un sistema di previsione (budget oppure Business Plan) allora puoi inserire il calcolo provvisorio delle imposte per ogni frazione d’anno ed avere sempre la tua liquidità sotto controllo.

Di questi tempi che le banche non finanziano più come una volta, quindi

avere uno strumento di controllo sulla liquidità è davvero molto importante

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