Costi Indeducibili, cosa sono?

Se il tuo consulente ti ha detto che i costi indeducibili sono una cosa assolutamente da evitare allora probabilmente ti ha dato un buon consiglio.

I costi indeducibili sono oneri che sostieni nel tuo business e che il fisco non ti permette di scaricare, in tutto oppure in parte.

Ad esempio, se hai intestato l’auto alla tua azienda, scopri che l’80% di quello che spendi non lo puoi usare per diminuire le tasse.

In pratica i costi indeducibili vanno sommati alla base imponibile fiscale, ovvero all’importo che devi utilizzare per calcolare le imposte.

Ci sono anche dei (rari) casi in cui ci sono dei costi a deducibilità maggiorata, ovvero che funzionano al contrario, come ad esempio le agevolazioni per i super-ammortamenti.

Nella maggior parte dei casi il fisco limita la possibilità di dedurre alcune spese con lo scopo di aumentare fittiziamente la base di calcolo delle tasse (base imponibile) ed in questo modo aumentare l’importo che devi versare.

Fino a qui non c’è nulla di nuovo sotto al sole, pertanto

È sempre bene avere costi che puoi scaricare al 100%.

Quindi potrei essere tra le persone che ti consiglia di evitare i costi indeducibili.

Uso il condizionale perché le cose non stanno in questo modo, per lo meno non sempre!

Evitare i costi indeducibili è un consiglio buono solo a metà, perché è un’informazione incompleta… vediamo di cosa si tratta.

Costi Indeducibili: il meccanismo fiscale

Abbiamo visto che i costi indeducibili alzano la tua base imponibile con l’effetto di “riprendere” quel determinato costo e di portare quell’importo nuovamente a tassazione.

Poniamo il caso che tu sostenga dei costi indeducibili di 1.000 euro e verifichiamo nel dettaglio cosa accade ad una ditta individuale oppure ad una società di persone.

Ipotizziamo che l’imprenditore abbia una pressione fiscale totale del 60%, ovvero il 35% di IRPEF e del 25% di INPS.

Quei 1.000 euro diventano immediatamente 600 euro di tasse da pagare… mostruoso vero?

Facciamo una seconda ipotesi nella quale tu hai una SRL ed hai eliminato il problema dei contributi INPS.

Se non sai come fare a ridurre oppure ad eliminare i contributi INPS leggi subito questo articolo.

Tornando all’ipotesi della SRL senza INPS per evitare di avere dei costi indeducibili abbiamo due strade:

  1. abbandoniamo l’idea di fare l’acquisto
  2. lo facciamo (sempre per ipotesi) con dei soldi personali.

Tenendo conto che uno dei modi più usati (e più sbagliati) per prendere soldi dalla SRL è farsi una busta paga da amministratore, ovvero tornare a pagare contributi INPS (questa volta alla gestione separata).

Nel caso della busta paga siamo attorno al 50/60% di tassazione, quindi siamo punto e daccapo.

Anche volendo usare la distribuzione degli utili non siamo messi meglio.

Vediamo quindi una terza via più “smart”.

Costi Indeducibili: un vantaggio nascosto

A questo punto la soluzione è proprio sotto a tuoi occhi: se hai una SRL puoi usare tranquillamente i costi indeducibili perché sono tassati solo al 24%.

La SRL ha infatti una tassazione fissa al 24%, che corrisponde all’aliquota IRES e di questi tempi è moderno dire “imposta FLAT”.
In pratica, per quanto il tuo reddito si possa alzare, pagherai sempre il 24%.

Ti faccio un esempio molto pratico.

Diciamo che vuoi regalare un mazzo di fiori ad una cliente particolarmente “simpatica” oppure prendere delle costose bottiglie di vino francese da regalare ad un cliente per il suo compleanno allora stai sostenendo delle “spese di rappresentanza”.

Questi sono dei classici costi indeducibili per i quali ti è concessa una deducibilità minima, che per semplicità fingo essere zero.

Se hai una SRL lo svantaggio fiscale è quello di pagare circa il 24% d’imposta.

Se invece usi i tuoi soldi personali è facile che ti possano costare il 50/60% di tasse.

Questo è il vantaggio dei costi indeducibili che ogni imprenditore dovrebbe conoscere e che ogni consulente avrebbe il dovere di spiegare ai propri clienti.