Scaricare le spese personali è uno dei sistemi più pratici per diminuire la pressione fiscale perché ti permette utilizzare i “soldi prima delle tasse“.

Si tratta di un concetto interessante perché usare i soldi della società ti aiuta ad abbassare il conto delle tasse.

Questo vale sia che tu abbia una tassazione flat come l’IRES al 24% sia nel caso tu abbia la più classica tassazione IRPEF ad aliquote variabili.

Un semplice esempio di scaricare le spese personali è quando vai a mangiare la pizza con gli amici e magari paghi tu con i soldi dell’azienda quando in realtà avete fatto “alla romanaquindi ti metti in tasca i contanti.

Però devi fare molta attenzione perché può accadere che siano spese prive di inerenza ed il fatto di scaricare le spese personali si può facilmente trasformare in un serio problema.

Infatti le spese personali caricate in azienda si possono trasformare in un pagamento indiretto a soci e amministratori, con tutte le conseguenze del caso.

Scaricare le spese personali: il prestito della società

Un semplice esempio di cosa che sembra furba ed invece è un bel problema è quella del prestito ottenuto dalla società.

Tempo addietro ho conosciuto un imprenditore che aveva appena cambiato casa ed il suo consulente gli aveva suggerito di usare i soldi della società tramite un prestito che poi avrebbe restituito a 20 anni.

Tutto questo senza nemmeno un qualche tipo di contratto e senza nemmeno tener conto dell’evidente conflitto di interessi.

In una situazione come questa subire un’accertamento da parte del Fisco è davvero molto probabile.

Il fatto di sperare che vada tutto bene nell’arco dei successivi 20 anni mi sembra una soluzione un po’ tirata per le orecchie.

Questo perché la prescrizione è interrotta da ogni singolo bilancio che presenti dove appare la voce del credito verso il socio.

Volendo sanare questa sciocchezza dovresti immediatamente accendere un mutuo sull’immobile e rimettere i soldi al loro posto.

L’alternativa di prelevare gli utili per poi compensare con il credito pone un problema di tasse.

Per ogni 1.000 euro prelevati (e poi compensati con il prestito) ce ne sono circa 400 di tasse da versare.

Scaricare le spese personali nella società

Ogni volta che una società paga delle spese personali al tuo posto è come se tu avessi indirettamente ricevuto un compenso in natura.

Pertanto devi procedere a fare una busta paga nel quale evidenzi questo importo che va a costituire la base di calcolo per le imposte ed i contributi INPS.

In questi casi si deve fare riferimento al “valore normale” ovvero al costo sostenuto dalla società.

Alcune volte questo valore può essere conveniente come nel caso dell’appartamento acquistato dalla società e dato in uso al socio o amministratore.

Il valore normale per un immobile va determinato partendo dalla rendita catastale ed aggiungendo le spese inerenti il fabbricato come le spese condominiali e le utenze.

A prima vista può sembrare conveniente però devi considerare che la società non può scaricare il costo di un immobile di tipo abitativo.

Ci sono invece degli altri casi in cui è possibile scaricare legalmente alcune categorie di spese personali a patto che siano “inerenti“.

Costi indeducibili ed inerenza

Per capire quali sono le categorie di spese personali che la società può sostenere dobbiamo comprendere il concetto di inerenza.

Infatti non basta che il costo sia INDEDUCIBILE e per essere in regola con il fisco è necessario che il costo sia anche INERENTE.

Cos’è esattamente un costo inerente?

Non esiste alcun articolo di legge che ti dice esattamente cos’è un costo inerente e questa è una definizione che si ricava da Sentenze e Circolari varie.

In linea di massima i costi inerenti riguardano

  1. costi che sono direttamente connessi con quello che vendi ( ad esempio le merci, imballaggi, costi diretti di vendita, energia elettrica per far funzionare le macchine) e che sono collegati ai ricavi
  2. costi che sono collegati alla struttura che produce i ricavi (come il costo della tenuta della contabilità che non è legato in modo diretto alla produzione ma è legato alla struttura che produce i costi)
  3. costi che sono collegati ad una attività che potenzialmente produce ricavi (se compro e vendo case e vado a vedere un appartamento che potenzialmente potrei comperare – poi arrivo e trovo un immobile che non mi interessa – è comunque un affare potenziale ed i costi collegati sono inerenti)

Il problema dei costi di fantasia

Come hai visto poco fa il principio di base è quello dell’inerenza e questo spiazza totalmente le eventuali erogazioni ai soci o a loro familiari.

Devi pertanto prestare attenzione a quella categoria di costi che io personalmente definisco bislacchi e problematici.

Alcuni esempi di spese personali che non puoi sostenere sono i costi dei vestiti oppure dell’estetista.

L’esigenza di vestirsi (anche bene) oppure di apparire bello per un appuntamento importante non è una costo inerente in quanto appartiene decisamente alla sfera personale e non ha nulla a che fare con il business.

So bene che ci sarebbe molto da discutere in questo senso però (piaccia o meno) le regole sono chiare ed è meglio rispettarle.

Presta sempre molta attenzione ai fuffa-consulenti che ti suggeriscono di utilizzare le spese di rappresentanza o le spese di sponsorizzazione.

Le bugie hanno sempre le gambe corte e (prima o poi) il fisco potrebbe intercettare le fatture e le cose non finirebbero bene.

Posso scaricare l’affitto di casa?

In base a quello che ho scritto sino a questo punto dovresti aver capito che non basta mettere le spese personali come costi indeducibili.

Quindi il concetto di “spesare” il proprio stile di vita nella società è cosa ben diversa dal banale farsi pagare l’affitto di casa dalla propria SRL.

Alcuni imprenditori – ad esempio – si sono attrezzati per scaricare il costo della casa con un immobile accatastato A10.

Sul mercato se ne trovano pochi e quindi, se la cosa ti interessa, bisogna armarsi di santa pazienza.

Devi comunque essere consapevole che stai giocando al gatto e topo con quelli del fisco che non sono proprio degli sprovveduti.

Proprio perché si tratta di una situazione delicata ed un po’ “border-line” sarà difficile che un consulente sano di mente ti risponda che si tratta di una procedura sicura.

Tuttavia ci sono imprenditori che pensano che “chi non risica non rosica” e se questo è il tuo caso allora è necessario lavorare di fino.

Scaricare le spese personali per viaggi e trasferte

Un ulteriore esempio di spese che (a volte) possono transitare con facilità dalla sfera personale a quella aziendale sono le spese di viaggio e trasferta connesse con il business.

Questo spiega perché i convegni ed i corsi di formazione si organizzano più volentieri in località piacevoli, possibilmente con una SPA a portata di mano.

La cosa curiosa è che in molte strutture trovi spesso receptionist che ti chiedono se hai preferenze per come fare la fattura oppure per quanti ospiti segnare perché (ovviamente) non tutti vanno in SPA con il socio…

Altra cosa curiosa è che le belle autovetture che sono nel parcheggio sono spesso intestate a società e gestite come benefit del socio-amministratore.

Ovviamente tutto questo si basa sulla assoluta precisione della forma perché dovrai avere la massima cura di dimostrare (documenti alla mano) che questo genere di spese è assolutamente giustificato in relazione ad attività aziendali.

Questo rimane un compito sulle spalle dell’imprenditore a cui fa sempre capo l’onere di provare che una determinata spesa è collegata con l’azienda ed in questo modo ottenere la deducibilità del costo.

Tra l’altro il Fisco impone una deducibilità ridotta su alcuni beni come ad esempio i cellulari (80%) oppure le autovetture (20%) che hanno pure un tetto massimo di spesa fiscale di circa 18.000 euro.

I soldi prima delle tasse

Per quanto l’idea di scaricare le spese personali tramite la società sia una cosa che può sembrare allettante la maggior parte delle volte può essere un errore:

1️⃣ scaricare le spese personali si traduce molto spesso in una bufala che ti porta ad avere serie conseguenze fiscali in caso di controllo

2️⃣ è sicuramente possibile utilizzare i soldi prima delle tasse e spesare nella società parte del proprio stile di vita

Viaggi, cene, ristoranti, alberghi, autovettura, telefono sono gli esempi di partenza di una qualsiasi pianificazione fiscale condotta in modo attento dall’imprenditore.

Un consulente competente può sicuramente essere un valido aiuto per identificare il largo ventaglio di opportunità che ci sono in questo senso.

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