Rendiconto Finanziario è un termine tecnico che spesso può generare confusione, a volte anche tra gli addetti ai lavori.

Il fatto di “rendere conto” significa svolgere un incarico per conto di un’altra persona alla quale dobbiamo riferire i risultati di una qualsiasi ispezione.

Nel linguaggio del business il termine “rendiconto” ha un significato che potremmo definire così:

la relazione sui risultati ottenuti dalla gestione di un’impresa in un determinato periodo

cos’è un rendiconto finanziario

Il focus di un rendiconto è quello di fornire dei risultati riferiti ad un preciso periodo di tempo, come ad esempio un trimestre oppure un anno solare.

Se guardiamo quali sono i risultati oggetto dell’analisi vediamo che ci sono diversi tipi rendiconto:

  • rendiconto economico
  • rendiconto patrimoniale
  • rendiconto finanziario

Nella categoria dei rendiconti ovviamente quello più importante è appunto il rendiconto finanziario e questo per un motivo essenziale:

CASH is the KING !!!

Una qualsiasi azienda può avere un buon fatturato e risultati scadenti in termini di utili e di gestione finanziaria.

Questo vuol dire che qualsiasi azienda a corto di denaro può mostrare seri problemi, indipendentemente dal fatto di avere utili e buoni fatturati.

A cosa serve il rendiconto finanziario

Il rendiconto finanziario serve a comprendere quali sono le cause delle variazioni patrimoniali ovvero i motivi del miglioramento e/o peggioramento.

Quando si parla di “meglio” e/o “peggio” serve (ovviamente) un termine di paragone, ovvero il raffronto con un periodo precedente.

Grazie al rendiconto finanziario puoi comprendere come hai reperito le risorse finanziarie e come le hai utilizzate nel periodo analizzato.

Questo vuol dire che puoi comprendere le varie correlazioni tra fonti e impieghi.

Detto alla “pane & salame”:

il RF riassume (e spiega) 
tutti i flussi di cassa aziendali

Perché non basta 
il fatturato per 
capire se (e come) 
funziona un’azienda?

Il fatturato raramente è un indicatore importante nelle aziende perché ti dice solamente quello che hai incassato e non ti racconta nulla delle spese.

Se un’azienda spende di più di quello che incassa è quasi certo che le cose stanno andando nella direzione sbagliata.

Spesso il fatturato non ti racconta nemmeno quanto hai incassato ma solamente quanto hai diritto ad incassare, come nelle vendite con incasso differito nel tempo.

Qualunque imprenditore sa bene che emettere una fattura è cosa ben diversa dal ricevere un bonifico.

Per questo motivo il risultato della gestione finanziaria è spesso molto più importante di quello relativo alla gestione economica.

Perché non basta nemmeno l’utile (per capire un’azienda)

Avere un utile importante è sicuramente una cosa positiva tuttavia tieni presente che i costi e ricavi non coincidono quasi mai con le entrate ed uscite.

In molte aziende succede che ci siano buoni utili e contemporaneamente il conto corrente è vuoto.

I fattori possono essere molti e ci sono tre elementi principali:

  • rate dei prestiti
  • investimenti
  • prelevamenti dell’imprenditore

Questi tre elementi hanno una cosa in comune ovvero che non sono dei costi di esercizio.

Quando paghi la rata di un mutuo oppure di un prestito non stai diminuendo gli utili ma solamente i soldi del conto bancario.

Lo stesso succede quando l’imprenditore inizia a prelevare denaro per pagare le spese personali (affitto, supermercato, bollette di casa, etc).

Infine c’è la categoria degli investimenti che si traduce in costo solamente tramite l’ammortamento, ovvero la quota di costo di “competenza” del singolo anno.

Detto alla pane e salame vuol dire che un investimento si trasforma in costo tramite delle quote annuali di “ammortamento.

Se hai speso 20.000 euro per acquistare un macchinario potrai portare a costo circa 4.000 euro all’anno, ridotte a metà per il primo esercizio.

L’utile scende solo di 4.000 euro mentre dal conto corrente è uscito l’intero importo, salvo (ovviamente) tu abbia acceso un finanziamento per pagarlo un po’ alla volta.

Rendiconto finanziario per flussi

Arrivati a questo punto dell’articolo avrai già capito che la gestione dei flussi finanziari è estremamente importante per qualsiasi azienda.

Inoltre dobbiamo comprendere che “c’è flusso e flusso“, ovvero

non tutto il denaro che entra in azienda è buono allo stesso modo.

Un’azienda ha sempre necessità di flussi di cassa e

il denaro si può produrre oppure si può prendere a prestito.

Produrre denaro significa generare utili, ovvero avere più entrate che uscite, all’interno della gestione caratteristica del business.

C’è poi una ulteriore categoria di flussi di cassa ovvero quella dei flussi finanziari.

Se vai in banca ed apri un fido allora hai sicuramente generato un nuovo cash flow aggiuntivo, tuttavia si tratta di denaro a prestito.

Allo stesso modo puoi chiedere ai fornitori di concederti una dilazione di pagamento, oppure puoi pagare le imposte a rate.

Tutte queste manovre migliorano temporaneamente il cash-flow, per lo meno fino a quando non sarai chiamato a restituire il denaro ed in quel momento iniziano i problemi strutturali.

Un’azienda dovrebbe sempre tenere separati i flussi caratteristici che derivano dalle vendite da quelli meramente finanziari che derivano dai debiti.

Come fare il rendiconto finanziario

Quando si tratta di andare sul pratico e fare il tuo primo rendiconto finanziario può succedere di avere un momento di smarrimento.

Ci sono svariati metodi per arrivare al risultato e si dividono in due categorie che differiscono in base all’approccio.

Da un lato c’è l’approccio diretto che consiste nell’analizzare e considerare ogni singolo movimento di entrata ed uscita.

Questo è l’approccio che utilizzano tutti i software di controllo di gestione ed è quello sostanzialmente più esatto e preciso.

Nelle micro realtà puoi utilizzare anche un foglio di excel tuttavia diventa un lavoro che aumenta di difficoltà a mano a mano che crescono i volumi di movimenti.

Se vuoi dei risultati attendibili in tempi abbastanza veloci allora puoi scegliere il metodo indiretto che consiste nel partire dal bilancio contabile di periodo.

Il punto di partenza è dato dall’utile netto del periodo.

Se non hai l’utile netto perché non sono ancora state calcolate le imposte allora puoi togliere l’importo ed il tuo consulente può facilmente stimare la cifra.

Nel dubbio puoi sottrarre una percentuale del 50% che è un importo assolutamente arbitrario e che sarà comunque abbastanza vicino alla realtà.

A questo punto aggiungi tutti i costi non monetari come gli ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni.

L’ultimo passo è quello di verificare l’andamento dei debiti e dei crediti.

Se i crediti sono aumentati allora vuol dire che c’è un impegno della liquidità aziendale pertanto devi diminuire il cash-flow operativo dell’importo corrispondente.

Per contro devi sottrarre l’eventuale diminuzione dei crediti che ha comportato un aumento del cash-flow legato a fenomeni meramente finanziari.

Per la parte relativa ai debiti vale lo stesso ragionamento, solo che si deve ragionare al contrario.

Un aumento dei debiti comporta un aumento dei flussi di cassa mentre una loro diminuzione comporta una diminuzione del cash-flow.

Il rendiconto finanziario in sintesi

Il rendiconto finanziario ti permette di sapere a quanto ammontano esattamente i flussi di cassa.

La cosa ancor più importante è che il rendiconto finanziario ti dice con precisione qual è la provenienza dei fondi.

Il benessere della tua azienda è legato alla disponibilità di un buon flusso finanziario proveniente dalla gestione caratteristica.

In altre parole vuol dire che nel breve periodo puoi anche sopravvivere attingendo a fonti di finanziamento dirette (come le banche) oppure a fonti indirette (come fornitori e fisco).

Nel lungo periodo il ricorso ai finanziamenti può facilmente diventare insostenibile quindi è sempre bene avere la situazione sotto controllo.