Recensioni false: una piaga che colpisce le PMI, costrette a difendersi da commenti ingiusti e manipolati senza avere strumenti concreti per proteggere la propria reputazione online.

Se hai un’attività sai già cosa significa ricevere recensioni false oppure diffamatorie e non avere armi per difenterti.

Una stella in meno, un commento velenoso oppure una valutazione negativa pubblicata magari da un concorrente oppure da un cliente che non ha mai nemmeno comprato.

Per una PMI che lavora sodo ogni giorno, questi attacchi sono una mazzata.
Danneggiano l’immagine aziendale e abbattono la fiducia dei potenziali clienti
E la cosa peggiore è che spesso non puoi fare nulla per difenderti.

Recensioni False: la nuova proposta di Legge dell’Unione Europea

Bruxelles ha deciso di intervenire e di contrastare (finalmente) il fenomeno delle recensioni false.

Secondo la nuova normativa, i portali che pubblicano recensioni online dovranno:

  • garantire che le recensioni provengano da clienti reali
  • dichiarare come verificano l’autenticità dei commenti
  • fornire strumenti più chiari per segnalare le recensioni false
  • vietare la pubblicazione a pagamento di recensioni positive create ad arte.

Questa norma potrebbe rappresentare un primo passo verso un ambiente digitale più pulito e meritocratico.

Ma funzionerà davvero?

I lati positivi: perché può essere una svolta per le PMI

Questa proposta porta con sé alcuni aspetti davvero utili per le aziende oneste.

Finalmente si vuole responsabilizzare le piattaforme che hanno sempre raccolto e pubblicato senza un minimo controllo.

Le PMI che lavorano bene e curano il rapporto col cliente saranno premiate con maggiore visibilità (per lo meno in teoria).

  • I portali potranno distinguere tra recensioni autentiche e recensioni manipolate, con vantaggi per l’intero sistema.
  • Le recensioni false non saranno più un “gioco sporco” a costo zero: chi le commissiona rischia di essere sanzionato.
  • In prospettiva, la trasparenza potrebbe rafforzare la reputazione digitale delle PMI con pochi ma veri clienti soddisfatti.

Questo è uno di quei casi in cui le regole giuste possono davvero riequilibrare il mercato.

Tutto molto bello, per lo meno in un mondo ideale.

Perché la nuova legge potrebbe fallire davvero

Ecco però il rovescio della medaglia.
Anche una buona idea può trasformarsi in un boomerang se non è applicata bene.
E in questo caso ci sono almeno 5 motivi per essere scettici:

  1. Le piattaforme potrebbero trovare il modo di raggirare le regole per la verifica dell’identità dell’autore di ogni recensione.
  2. Il carico burocratico di queste nuove regole potrebbe ricadere proprio sulle PMI, che dovranno dimostrare la validità delle recensioni ricevute.
  3. Le recensioni false evolveranno, diventando più sofisticate (es. account fake che fanno acquisti per scrivere recensioni “verificate”) senza realmente sparire.
  4. I portali e-commerce potrebbero limitarsi a pubblicare disclaimer (più o meno visibili) senza cambiare davvero le proprie politiche.
  5. Infine il punto critico: la normativa è su base volontaria, quindi non è vincolante. Nessuno obbliga i portali ad adeguarsi. Quindi, chi controlla i controllori?

Qui molti sbagliano: se ti aspetti che la legge cambi tutto da sola, rischi di rimanere molto deluso.

Tirando le somme

Questa battaglia non si vince con una legge.
Non bastano regole nuove, serve un nuovo approccio alla reputazione.
Il segreto? Coltivare ogni giorno un rapporto autentico con il tuo cliente.

Rispondi sempre, anche alle critiche.
Raccogli recensioni in modo proattivo, senza forzature.
Costruisci una reputazione solida, che regga anche agli attacchi.

Ti basta iniziare con il piede giusto.
Perché oggi le recensioni sono la moneta della fiducia.
E la fiducia, nel business, vale più dell’oro.