La partita IVA comunitaria è il primo passo per accedere ad un mercato di dimensioni nettamente più grandi rispetto al mercato nazionale

All’estero è tutto più bello o per lo meno noi Italiani siamo spesso portati a pensarlo perché siamo (in linea generale) degli “esterofili” e poi l’erba del vicino si pensa sia sempre più verde.

Quello che c’è di vero è che, rivolgendo il nostro sguardo da imprenditori oltre il confine Italiano, dobbiamo considerare gli aspetti relativi all’imposta sul valore aggiunto (IVA) ed i riflessi sul costo dei nostri acquisti.

Negli ultimi decenni l’avvento di internet ha reso possibile accedere con molta semplicità ad una grande quantità di beni e servizi che – ad un certo punto – poco importa da dove arrivano.

In pratica gli schermi dei nostri computer sono una finestra su un mondo che si è fatto molto più piccolo e la connessione internet diventa uno stupendo cannocchiale con il quale guardare distante.

Partita IVA comunitaria: a cosa serve

Comperare e vendere all’estero è diventata un’operazione alla portata di chiunque ed è possibile intercettare clienti e fornitori con una semplicità che 30anni fa non ci saremmo nemmeno sognati.

Quindi sorge una domanda spontanea:

cosa devo fare per acquistare beni e servizi all’estero?

Uno dei primi passi è sicuramente quello di avere una partita IVA comunitaria e questo perché ti permette di ottenere un prezzo di acquisto inferiore.

Come sai bene quando vendi i tuoi prodotti e servizi a qualsiasi cliente devi (generalmente) applicare l’IVA sulle proprie fatture e quando invece acquisti sarai tenuto a pagare l’IVA al tuo fornitore.

L’importo dell’IVA pagata andrà “scalato” dall’IVA che hai incassato dai clienti così pagherai solamente la differenza con il modello F24, mensile o trimestrale che sia.

Cosa funziona invece se il mio fornitore è Francese oppure Tedesco?

In Italia non è possibile scaricare l’IVA estera, come ad esempio quella tedesca oppure quella Francese.

Dobbiamo quindi comunicare al fornitore dell’Unione Europea che siamo un’azienda (e non un privato) e come tale abbiamo il diritto di ricevere una fattura senza IVA.

Dato che il bene sarà immesso in commercio in Italia allora qualcuno dovrà pagare l’IVA in Italia e questo avviene tramite un’autofattura.

In pratica il fornitore estero emette una fattura ZENZA IVA e con la dicitura “inversione contabile” ed una volta che avrò ricevuto il documento dovrò regolarizzare la fattura tramite un’auto-fattura di integrazione.

In pratica vado ad aggiungere l’IVA italiana sulla fattura intra-comunitaria ed allo stesso momento emetto una auto-fattura di integrazione.

A questo punto mi trovo con due fatture (una con il segno positivo ed una con il segno negativo) che hanno gli stessi numeri e pertanto i due importi si compensano tra di loro.

L’unica cosa che deve fare il fornitore tedesco è controllare che la mia azienda sia autorizzata a questo speciale regime di vantaggio.

Partita IVA comunitaria: il registro VIES

Il regime che ti ho appena spiegato si attiva tramite iscrizione al registro europeo VIES, ovvero al “VAT information exchange system

Prima di emettere una fattura senza applicazione dell’IVA il fornitore è tenuto a controllare che la mia partita IVA sia correttamente iscritta.

La partita IVA comunitaria altro non è che la mia partita IVA originale dopo che l’ho iscritta al registro VIES.

Dato che questo registro non l’ha fatto l’Agenzia delle Entrate italiana (e nemmeno la SOGEI) abbiamo una buona notizia, ovvero che funziona bene e funziona sempre.

L’altra buona notizia è che l’iscrizione al VIES è praticamente istantanea e la puoi fare al volo dentro alla tua area riservata dell’Agenzia delle Entrate (dove c’è anche il cassetto fiscale).

Poniamo il caso che stai per fare un acquisto su internet di domenica pomeriggio e scopri che non sei sul VIES.

Ti basta collegarti all’area riservata e premere il bottone di iscrizione ed il gioco è fatto!

L’altra alternativa è chiedere l’iscrizione direttamente dal giorno ZERO, ovvero al momento dell’apertura della partita IVA però la procedura è così semplice, immediata e veloce che poi alla fine non cambia davvero nulla.

Dopo l’iscrizione al VIES la partita IVA rimane la stessa, solamente che si vanno ad aggiungere le lettere “IT” prima del numero originale.

Se la tua vecchia partita IVA era “123456…” allora nuova partita IVA comunitaria sarà “IT-123456…”

Partita IVA comunitaria: cosa succede se non ce l’ho

Immagino che ti starai chiedendo cosa può succedere se dimentichi di iscriverti allora ti rispondo che non c’è alcuna sanzione però devi tenere in considerazione le conseguenze in termini di costo.

L’Agenzia delle Entrate considera la mancata iscrizione come un semplice errore formale e la maggior parte delle volte non si prende nemmeno la briga di sanzionarlo però c’è una conseguenza indiretta che è bene conoscere.

La maggioranza degli imprenditori scarica l’IVA sugli acquisti al 100% e devi tenere in considerazione che i soggetti NON-VIES sono considerati come dei soggetti “privati“.

In altre parole significa che se non hai la partita IVA allora riceverai una fattura con l’IVA estera come qualsiasi soggetto che opera come privato.

Nel momento in cui il fornitore estero va ad emettere la propria fattura e non ti trova nel registro VIES allora il prodotto o servizio che stai per acquistare sarà soggetto ad IVA del paese di origine.

Questa IVA estera va ad aumentare l’importo da pagare e non la puoi di certo scaricare!!!

Questo vuol dire che la Partita IVA comunitaria è facoltativa mentre nella sostanza è sempre bene averla perché altrimenti paghi la merce un 18-20-22-25% in più del tuo concorrente che nel frattempo si è iscritto al VIES.

Lo stesso tipo di controllo lo devi effettuare quanto il fornitore sei tu, ovvero quando emetti una fattura ad una azienda tedesca oppure francese, polacca, spagnola e via dicendo per gli altri stati UE.

Quindi prima di tutto devi controllare se la partita IVA è registrata nel sistema VIES e solamente dopo emette la fattura:

1️⃣  Se il soggetto è iscritto al VIES allora emetto la fattura SENZA IVA e con la dicitura “inversione contabile

2️⃣  Se invece il soggetto non è iscritto al VIES allora emetto la fattura con l’IVA Italiana.

In alternativa puoi contattare il tuo cliente avvisandolo che potrebbe essere suo interesse iscriversi così può risparmiare il 22% di IVA italiana.

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