Oggetto Sociale, meglio abbondare

L’Oggetto Sociale è il cuore della società e descrive le attività che la società può compiere nel corso della propria esistenza.

Tutte le persone che ho aiutato a costituire una SRL mi hanno sempre ed immancabilmente chiesto di preparare un oggetto sociale il più ampio possibile.

Un vecchio detto recita che “il cliente ha sempre ragione”, ma non questa volta!

Nell’articolo di oggi voglio spiegarti alcuni motivi per i quali un oggetto sociale molto ampio è una cosa perfettamente inutile ed alle volte persino una cosa dannosa.

Per prima cosa è bene chiarire nel dettaglio a cosa serve l’oggetto sociale nelle società.

Si tratta del “programma economico” della società, ovvero delle attività che gli amministratori sono autorizzati a porre in essere.

Nelle società a ristretta base partecipativa capita molto spesso che i soci coincidano con gli amministratori pertanto, in questi casi, un oggetto sociale ampio non crea nessuna difficoltà.

Inoltre l’oggetto sociale permette ai soci-amministratori di poter variare l’attività svolta con una semplice (e poco costosa) comunicazione elettronica alla Camera di Commercio.

Viceversa, in presenza di un oggetto sociale ristretto, per variare l’attività principale è necessario convocare un’assemblea straordinaria presso il notaio e procedere alla variazione dell’oggetto sociale.

La necessità di avvalersi del notaio comporta un consistente aumento dei costi.

Se invece sei il socio di una SRL nella quale hai investito il tuo capitale potresti non aver piacere che gli amministratori possano autonomamente cambiare l’attività principale senza che tu possa intervenire nei loro confronti.

Ti chiarirò meglio questo concetto con un esempio semplicissimo, quasi banale.

Se hai messo soldi per un business dedicato alla vendita di banane potresti non essere contento di scoprire che, dopo qualche mese, gli amministratori stanno vendendo frutta esotica, ovvero stanno operando in un settore differente da quello nel quale tu hai investito.

Se il tuo oggetto sociale prevedeva la “vendita di banane” allora gli amministratori si devono attenere al piano mentre se l’oggetto sociale prevede la vendita di “frutta in genere” allora il cambio dell’attività può essere (legalmente) effettuato dagli amministratori.

Quindi, in definitiva, l’oggetto sociale molto stretto è una tutela dei soci investitori mentre l’oggetto sociale molto ampio offre maggiore discrezionalità ed è sicuramente l’ideale quanto tu stesso sei il socio di maggioranza e, magari anche l’amministratore.

Oggetto sociale ampio per scaricare più costi

Da qualche tempo su internet sta cominciando a circolare la “leggenda metropolitana” che un oggetto sociale ampio consente alla società di scaricare più costi rispetto a quelle società con oggetto sociale ristretto.

La parte falsa (e ridicola) di questa leggenda è che l’oggetto sociale non ha nulla a che vedere con il “principio di inerenza”.

Questo principio di inerenza è la chiave di volta per dedurre i costi all’interno del tuo business, ovvero di “scaricare” come si dice nel linguaggio comune.

Un costo è “inerente”, quindi deducibile, quando è connesso all’attività effettivamente volta dall’impresa e è in grado di apportare una qualsiasi utilità al processo produttivo.

Se ad esempio hai un’attività commerciale e vuoi frequentare un corso di webmarketing per migliorare le performance del tuo sito web allora quel costo sarà considerato inerente.

Se invece hai un’azienda metalmeccanica e vuoi fare un corso di cucito oppure di qualsiasi cosa non attinente all’attività che svolgi allora difficilmente riuscirai a convincere gli ispettori del fisco che il costo è effettivamente attinente all’attività che stai svolgendo.

Le attività che “potenzialmente” puoi compiere e che ancora non hai messo in cantiere, ovvero le attività per le quali potresti sostenere dei costi in virtù di potenziali ricavi, meritano un ulteriore approfondimento.

Nel caso di attività potenziali il fisco ammette sicuramente la deducibilità dei costi a patto che tu sia in grado di provare che realmente intendevi operare in quel particolare settore, salvo poi aver valutato poco economico quel business.

Ti faccio un semplice esempio così da chiarire questo concetto delle “attività potenziali”.

Se hai un’azienda che commercializza prodotti cosmetici ed hai avuto l’idea di produrne un cosmetico con il tuo brand allora sicuramente puoi scaricare (dedurre) tutti i costi che hai sostenuto per lo sviluppo del brand, per lo studio di fattibilità del progetto e via dicendo.

Sarai sicuramente in grado di provare che si tratta di attività reali (e non inventate) pertanto tutti i costi saranno deducibili e questo, indipendentemente dal fatto che il prodotto non sia stato realmente messo in commercio, magari per fattori che non erano inizialmente immaginabili, come ad esempio una grossa grana legale con il fornitore.

Il tuo oggetto sociale sicuramente comprenderà la nuova (potenziale) attività ma da solo certamente non basta a provare l’inerenza dei costi.

Un costo è inerente quando è collegato ad un’attività potenzialmente idonea a produrre utili.

L’oggetto sociale c’entra come i cavoli a merenda!

Ricorda sempre che la verifica sull’inerenza dei costi verrà valutata dal Fisco sulla base dell’attività effettivamente svolta oppure sulle attività che stai (realmente) pianificando.

L’oggetto sociale determina solamente quali attività potresti fare, e nulla di più.

Le attività occasionali

Alcune volte può capitare che si presentino opportunità per fare business collaterali che non hanno nulla a che vedere con il tuo “core business”, ovvero con l’attività principale realmente svolta.

Alle volte gli imprenditori possono far fruttare molto bene le disponibilità di cassa in questi mercati di investimento, soprattutto se sanno programmare bene la propria gestione finanziaria.

In altre parole ti potrebbe capitare che la tua azienda abbia delle eccedenze di cassa da investirle in settori differenti ad esempio acquistando partecipazioni oppure investendo nel mercato immobiliare.

In questo caso è bene prevedere nell’oggetto sociale la possibilità di svolgere una serie di investimenti collaterali in attività immobiliari o finanziarie per evitare possibili contestazioni sulla deducibilità dei costi.

Immagina di voler acquistare un immobile per una veloce ristrutturazione per poi di rivenderlo ad un prezzo maggiorato.

In questo caso il tuo oggetto sociale deve sicuramente comprendere la possibilità di porre in essere l’operazione per evitare problemi sia con i soci che con il Fisco.

I soci potrebbero contestarti l’operazione, in quando estranea alle attività previste dall’oggetto sociale.

Se hai guadagnato probabilmente saranno contenti e l’episodio non avrà conseguenze, se invece fai cilecca e nascono problemi allora potresti arrivare a subire un’azione di responsabilità, in quanto hai operato fuori dalle competenze dell’oggetto sociale.

Sul versante del fisco devi fare attenzione ai costi sostenuti per le attività non comprese nell’oggetto sociale in quanto ci sono diversi casi in cui l’Agenzia delle Entrate ha sanzionato come non inerenti alcuni costi legati ad attività effettivamente svolta ma non comprese nell’oggetto sociale.

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