Se ti stai chiedendo quali sono le cose da sapere prima di aprire una partita IVA sei nel posto giusto perché questo articolo ti aiuterà a fare chiarezza su questo argomento e risponde a tutti i tuoi dubbi, come ad esempio:

  • è arrivato davvero il momento di aprirla?
  • qual è il limite per fare incassi come privato?
  • quali sono le prime cose da sapere e le cose da considerare prima di fare il grande passo?
  • quale tipo di partita IVA dovrei aprire?
  • se faccio business on line posso usare una società estera?

Ho preparato questo articolo sotto forma di mini-report ed in aggiunta trovi anche un mio video qui sotto che ti aiuta a comprendere le 8 cose da sapere prima di aprire la partita IVA.

cose da sapere prima di aprire la partita IVA per attività commerciale

La partita IVA in Italia è obbligatoria quando ci troviamo in presenza di uno dei requisiti previsti dalla legge ovvero la continuità, l’abitualità e la professionalità.

Questo significa che abbiamo l’obbligo di aprire una partita IVA anche se non abbiamo redditi particolarmente elevati oppure addirittura non stiamo ancora producendo utili consistenti.

Non è legale aspettare per vedere se l’attività funziona bene e non è ammesso aprire la partita IVA solo quanto ci conviene.

La legge dice che sono un imprenditore sin dalle fasi iniziali, ovvero quando mi sto organizzando con i mezzi necessari per svolgere un’attività commerciale.

In alcuni casi, come ad esempio per un’attività di consulenza, è possibile utilizzare una ricevuta con ritenuta d’acconto fino al tetto di 5.000.

Prestazioni occasionali di lavoro autonomo

Devi prestare molta attenzione alle attività di lavoro autonomo occasionale perché in alcuni casi si possono utilizzare ed in altri è vietato e ti faccio subito un esempio concreto.

Diciamo hai da poco avviato un’attività di free-lance con tanto di sito web e ti stai facendo pubblicità sui social per avviare la tua attività.

Nelle fasi iniziali sei probabilmente ancora sotto al limite tecnico dei 5.000 euro, tuttavia questa attività necessita della partita IVA fin dal primo giorno perché il Fisco ti può facilmente contestare che nel tuo lavoro ci sono sia l’abitualità che la continuità e (senza dubbio) anche la professionalità.

Diverso il caso in cui hai un lavoro come dipendente e fai questo lavoro occasionalmente nel tuo tempo libero per arrotondare e rimane all’interno dei 5.000 euro.

Dato che le situazioni possono essere diverse da persona a persona è sempre necessario fare un’analisi del singolo caso e questo fa parte delle cose da sapere prima di aprire una partita IVA.

Quanto tempo serve quindi per avere una partita IVA?

Se apri una partita IVA in forfettario ed in generale una ditta individuale ci vuole veramente poco tempo per essere operativi.

Dal momento in cui il commercialista spedisce la richiesta telematica di inizio attività passano in genere solo poche ore prima che l’Agenzia delle Entrate ti restituisca la ricevuta con la tua partita IVA nuova fiammante.

Se invece apri una società allora devi prima fissare l’appuntamento dal notaio e poi ci vuole qualche giorno per ottenere la registrazione dell’atto costitutivo ed a questo punto puoi procedere con l’apertura del conto corrente bancario dedicato.

Infatti le società, per funzionare, necessitano di un proprio conto corrente e questo conto deve ovviamente essere separato rispetto a quello delle singole persone.

Una delle cose da sapere prima di aprire la partita IVA è che

per la ditta individuale il conto separato da quello dell’attività è puramente facoltativo

Ovviamente sei libero di avere un conto separato per tenere distinte le operazioni di lavoro dalla spesa di casa fatta al supermercato ma questo non c’è certamente un obbligo di Legge.

Quanto costa aprire una partita IVA?

Per le ditte individuali non ci sono oneri, salvo quanto devi pagare per l’eventuale consulenza di un professionista e per l’iscrizione alla Camera di Commercio.

Alle volte possono servire anche delle autorizzazioni amministrative (ad esempio la SCIA al comune) e ci potrebbero essere (in media) dei costi variabili tra 100 e 250€.

Diverso è il caso della società dove è necessario l’intervento di un Notaio che prende dai 1.500 ai 2.500 euro a seconda della complessità dell’atto costitutivo.

Un caso a parte è quello della SRL semplificata che ha un costo fisso previsto per legge che – attualmente – è di 330 euro.

Quante tasse pago?

Immagino che ti starai chiedendo quante tasse paga un imprenditore e qui la risposta è DIPENDE.

Dipende per prima cosa dalla formula giuridica che hai scelto e le imposte possono andare da un minimo del 5% con il forfettario fino a raggiungere anche il 43-45% per gli scaglioni più alti di reddito per una ditta individuale di tipo tradizionale.

Molte persone che avviano una nuova attività non hanno ancora idea di quanto potranno incassare quindi la scelta sulla quale ricadono è spesso quella del forfettario che ti consente di usufruire di una tassazione del 15%, ridotta al 5% per i primi 5 anni di attività.

Questa percentuale si applica agli incassi a cui andranno tolti i costi predeterminati a forfait in base ad una tabella con le attività e le relative percentuali di abbattimento e questo spiega perfettamente il concetto di regime “forfettario“.

Questo vuol dire che non importa quanti costi hai realmente perché la percentuale di abbattimento si applica in modo fisso e questo anche nel caso tu abbia ZERO costi perché magari lavori da casa.

In tutti gli altri casi (diversi dal forfettario) puoi scaricare i costi effettivamente sostenuti a patto che siano relativi all’attività – infatti le spese personali come la spesa di casa al supermercato rimangono fuori dall’attività.

I contributi INPS

Tra le cose da sapere prima di aprire la partita IVA ci sono le regole che riguardano i contributi INPS perché quasi tutti i lavoratori autonomi e la maggior parte degli imprenditori devono pagare i contributi.

Nel caso di artigiani e commercianti e persino previsto un minimo annuale di quasi 4.000 euro che si pagano in quattro rate da quasi 1.000 euro ciascuna.

Oltre a questo versamento minimo ci sarà poi un conguaglio di circa il 25% da calcolare sul reddito prodotto dall’attività fino ad una base imponibile massima di circa 105.000 euro.

Ovviamente i contributi INPS che versi ti permettono di costruire – nel tempo – il tuo diritto a percepire una pensione, sempre ammesso che tu lo ritenga una cosa importante.

Se invece vuoi sapere come limitare oppure come eliminare i Contributi INPS allora puoi consultare questa >>> video guida per pagare meno INPS <<<

Aprire la partita IVA all’estero

Tra i tanti dubbi e le cose da sapere prima di aprire la partita IVA c’è la questione se valga o meno la pena di aprire una società all’estero, magari perché la tua un’attività è completamente online oppure perché non hai una vera e propria sede fissa.

Se apri una società all’estero, magari in qualche paradiso fiscale, e rimani a lavorare in Italia è facile che tu stia commettendo estero-vestizione ed in alcuni casi questa cosa si può trasformare in un reato.

Nel caso di una ditta individuale la tua residenza italiana ti obbliga a pagare le tasse in Italia e nel caso di società le cose cambiano di poco.

Per il fisco Italiano non è sufficiente la formale sede legale all’estero perché considera comunque come “residente fiscale” una struttura che ha l’oggetto principale oppure la sede amministrativa nel territorio dello stato Italiano per la maggior parte dell’anno.

Tradotto in altre parole se apri una società all’estero e poi la gestisci dall’Italia, magari dal salotto di casa, sarà estremamente facile per il fisco dimostrare che è qui che hai la sede dell’amministrazione.

Questo perché il luogo dal quale svolgi l’attività è in grado di determinare la residenza fiscale che può andare al di la della formale sede legale.

Per approfondire questo argomento puoi dare un’occhiata questo speciale >>> report su come aprire una società all’estero <<<.

Per concludere:

Come hai visto le informazioni da valutare e le cose da sapere prima di aprire la partita IVA sono davvero tante ed il momento migliore per contattare un professionista è sicuramente all’inizio, ovvero prima di commettere qualche errore.

Il fisco italiano alle volte può essere davvero complesso e spesso è anche severo con chi commette errori, magari in buona fede.

Pertanto ho 2 suggerimenti:

1️⃣ contatta un bravo professionista che ti sappia indirizzare nel modo più opportuno e (soprattutto) assicurati che si tratti di una persona indipendente.

Se contatti un professionista specializzato nell’aprire società estere è molto probabile che ti convinca che quella è la strada migliore.

Allo stesso modo se contatti un professionista specializzato in ditte individuali e piccole realtà è probabile che i suoi suggerimenti siano influenzati dall’esperienza personale

In questi casi è bene sentire più di una sola persona così da evitare di avere un unico parere.

2️⃣ prepara un piano preciso d’azione preciso e dettagliato perché aprire la partita IVA è solo il primo passo e poi – per espandere far funzionare bene la tua attività – c’è tutto un mondo di cose da fare.

Per concludere desidero augurarti buona fortuna per l’avvio della tua attività e se hai necessità di supporto e consulenza allora puoi contattarmi attraverso l’apposito >>> modulo di contatto <<<.