Il marketing non serve ➔ Qualche sera fa sono (finalmente) riuscito ad avere un tavolo in uno dei miei ristoranti preferiti che è sempre pieno a tappo.
Durante la cena facevo una considerazione:
se hai un buon ristorante il marketing non ti serve.
Si tratta di una affermazione tanto vera quanto falsa e quando pronunci un “assoluto” di questo tipo rischi sempre di fare di tutta un’erba un fascio e ti spiego perché.
Se sai davvero far da mangiare bene (e il mio amico Nicola è Nono-Dan di Mestolo & Padella) allora avrai spesso il ristorante pieno senza problemi.
Questo è vero finché lavori in un territorio dove quasi nessuno ha iniziato a fare marketing in modo attivo.
Perché se lavori in una zona geografica (oppure in un settore) dove qualcuno inizia a fare marketing in modo serio allora prima o poi le cose iniziano a peggiorare per il tuo business.
Il processo è molto semplice: il desiderio di andare a mangiare al ristorante può nascere in modo autonomo oppure può essere facilitato ovvero può essere indotto.
Magari non hai voglia di andare nel “solito” posto ed hai voglia di cambiare e cerchi qualcosa di nuovo.
Se in quel momento il marketing intercetta il desiderio emergente allora è possibile che anche le persone più abitudinarie siano tentate di provare un posto nuovo.
Se la tua attività si fa notare più delle altre, non solo per il cibo, allora avrai più clienti e questo è abbastanza semplice da capire (un po’ meno da realizzare seriamente).
Ti faccio un esempio con i numeri.
Immagina una spiaggia di 100 metri dove ci sono due carretti che vendono gelati.
Si sono divisi equamente il territorio proprio a metà e si sono messi esattamente a 50 metri tra loro così che a tutti e due rimangano 50 metri di territorio utile.
Va tutto bene fino al momento in cui il carretto di sinistra si sposta esattamente al centro della spiaggia.
In questo modo il gelataio che si è spostato verso destra di 25 metri avrà un bacino di utenza di 62,5 metri su 100 totali.
Pesca clienti a sinistra per 50 metri e pesca a destra per altri 12,5 metri prima di intersecare la zona di influenza dell’altro carretto che è rimasto al 75esimo metro.
In men che non si dica il carretto di destra converge al centro perché deve equilibrare la propria quota di mercato.
Il primo dei due che si muove finisce con il dare l’impulso iniziale che modifica il mercato perché la concorrenza non può rimanere semplice spettatrice di questa mossa.
Quello che ti ho appena descritto è il paradosso di Hotelling che si usa per spiegare (tra le altre cose) le convergenze politiche a ridosso delle elezioni.
Capita spesso che le campagne elettorali tendano ad assomigliarsi a mano a mano che ci si avvicina alla data del voto.
Questo fenomeno è dovuto al fatto che gli schieramenti tendono ad avvicinarsi al centro nel tentativo di accaparrarsi più voti come i due gelatai dell’esempio.
Tutto questo per dirti che
se operi in un mercato che non è ancora saturo di pubblicità puoi avere un vantaggio competitivo ad essere tra i primi attori.
Al giorno d’oggi fare marketing sta diventando una vera e propria esigenza in quasi tutti i mercati ed in quasi tutti i settori.
Diversi imprenditori ne hanno già capito le enormi potenzialità e “lavorare bene” non è più sufficiente per garantire un afflusso costante di clienti.
Chi non si attiva seriamente è destinato a subire una lenta e costante emorragia di clienti.
Le attività storiche oppure con un buon nome alle spalle soffriranno meno di altre oppure avvertiranno più tardi questo fenomeno.
In ogni caso presto o tardi ne faranno le spese ed a quel punto dovranno rincorrere e quasi sicuramente pagheranno il prezzo del proprio ritardo.
Lasciare l’iniziativa a tuoi concorrenti è una strategia che alla lunga non paga.
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