Omaggi di Natale: le feste si stanno avvicinando e, come ogni anno, piovono le domande su come si possono “scaricare” i regali aziendali.

Quindi ho deciso di fare chiarezza sulle norme relative agli omaggi in modo che il piacere di fare regali diventi anche il piacere di dedurli.

Omaggi aziendali: meglio se sono deducibili!

Quando i beni sono diversi da quelli che produci e/o vendi, ovvero sono “estranei” alla tua attività, allora puoi scaricare costo e IVA, a patto che il valore unitario sia inferiore a 50 euro (IVA esclusa)

Per esempio, se acquisti 10 bottiglie di vino da 49,99 (+iva) puoi detrarre l’IVA e dedurre il costo mentre se acquisti 1 bottiglia da 100 euro allora no.

In sintesi, per gli omaggi sino a 49,99 euro di imponibile puoi dedurre il costo e detrarre l’IVA.

È bene che tu conservi un documento di trasporto (va bene anche la ricevuta del corriere) in modo da metterti al riparo da eventuali presunzioni che il vino te lo sia bevuto tu.

In alternativa puoi utilizzare il “registro degli omaggi” dove segni quali sono i prodotti e a chi li hai consegnati.

Per gli omaggi superiori a 50 euro invece non puoi dedurre il costo e nemmeno detrarre l’IVA.

Omaggi: quali sono gli importi massimi?

Ti starai chiedendo quanti omaggi puoi fare oppure qual è importo massimo che puoi spendere.

Gli omaggi con “finalità promozionali o di pubbliche relazioni” seguono le regole delle spese di rappresentanza.

Questo vuol dire che l’importo massimo deducibile è calcolato in percentuale sui ricavi annuali della gestione caratteristica.

Ecco i parametri:

  • 1,5% fino a 10 milioni di ricavi
  • 0,6% da 10 a 50 milioni di ricavi
  • 0,4% per la parte eccedente i 50 milioni

Se ad esempio hai 100.000 euro di ricavi allora puoi fare regali aziendali fino ad un massimo per 1.500 euro.

Quello che spendi oltre questo importo non sarà più deducibile.

Omaggi ai dipendenti

Sul fronte dei dipendenti invece abbiamo un importo diverso, ovvero un limite annuale di 258,23 euro (IVA compresa).

Questo vuol dire che puoi fare un unico regalo ad ognuno dei tuoi dipendenti per un massimo da 258,23 euro.

In alternativo puoi anche fare degli omaggi separati (esempio uno per il compleanno ed uno a Natali) basta che non superi la soglia annuale.

Se superi questa soglia allora la differenza andrà tassata in busta paga come se fosse un compenso in denaro.

Beni oggetto dell’attività propria

Se gli omaggi sono beni che rientrano nella tua attività di impresa la questione è completamente diversa.

Immagina di avere un’enoteca e di voler regalare una bottiglia di vino ai tuoi migliori clienti oppure ai clienti che lasciano i propri dati per ricevere le tue offerte commerciali.

In questo caso la fattura di acquisto del vino non può essere trattata come una spesa di rappresentanza, perché si tratta di un normale acquisto riferito alla tua attività.

La consegna del regalo costituisce una “cessione gratuita” ed è un’operazione rilevante ai fini IVA.

Nel momento in cui cedi gratuitamente quei beni, che sono oggetto della tua attività, devi emettere una regolare fattura IVA.

Ovviamente puoi scegliere di addebitare l’IVA, però che regalo sarebbe?

Una seconda opzione è quella di accollarti tu stesso il pagamento dell’IVA ed in questo caso dovrai emettere una apposita autofattura.

Campioni gratuiti di modico valore

C’è una soluzione differente, ovvero quella di predisporre degli appositi “campioni gratuiti di modico valore”.

Si tratta di beni sui quali è stato segnalato in modo evidente (e non removibile) che si tratta di campioni gratuiti.

In questo caso il Fisco, invece di dare un importo preciso, ha delineato un concetto che richiede sempre una certa prudenza e – come al solito – un’analisi dei tuoi numeri ed un confronto con il caso concreto.

Dato che manca poco a Natale colgo l’occasione per augurarti buone feste!

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