Imposta Patrimoniale è un’imposta diretta, ovvero un prelievo che colpisce la ricchezza accumulata, ovvero il patrimonio in quanto tale.

Si tratta di una cosa davvero ODIOSA perché colpisce il denaro oppure i beni sui quali hai già pagato un sacco di tasse.

L’imposta patrimoniale può essere di tipo reale se colpisce le cose materiali come gli immobili oppure di tipo soggettivo se va a colpire il patrimonio di un soggetto.

Può trattarsi di un’imposta ordinaria (a regime) oppure di una cosa straordinaria, ovvero “una tantum” che in latino vuol dire “una volta soltanto”.

In Italia ci siamo abituati che “una tantum” vuol dire “è una volta ogni tanto” perché basta cambiare il nome dell’imposta!

Imposta Patrimoniale: un po’ di storia

Il primo esempio di imposta patrimoniale lo troviamo nel 1919 quanto il Governo Nitti introdusse un prelievo sul patrimonio per coprire i costi della prima guerra mondiale.

A causa della seconda guerra mondiale nel 1940 fu introdotta l’imposta patrimoniale generale (ordinaria) che colpiva tutti i patrimoni superiori a 10 mila lire.

Dato che l’imposta patrimoniale era un “giochino” che piaceva diventò un’imposta ordinaria fino agli anni ‘60.

La successiva riforma fiscale abolisce infatti la patrimoniale per “armonizzare” il tutto con INVIM e ILOR.

La prima colpiva i trasferimenti di patrimonio a qualsiasi titolo mentre la seconda (ILOR) andava a colpire la produzione di ricchezza.

Queste due “patrimoniali travestite” rimasero in vigore per diversi anni, per lo meno fino al cambio di nome: oggi la conosciamo come IRAP.

Nel frattempo nel 1992 il Governo Amato introdusse due diversi prelievi “una tantum”: la patrimoniale sui conti correnti (del 6 per mille) e l’imposta straordinaria sugli immobili (ISI).

Alla fine sia l’INVIM che l’ISI furono sostituite nel 1993 dal ICI, che dal 2012 divenne IMU.

Nel 1996 il Governo Prodi introdusse il “Contributo Straordinario per l’Europa” ovvero un’addizionale sulle imposte sul reddito.

Ad onor del vero il Governo Prodi prima promise e poi fece la restituzione, salvo introdurre nel 1998 le addizionali regionali e comunali che sono tutt’ora in vigore.

Nel 2012 il Governo Monti reintroduce IMU sulle prime case che in precedenza era stata abolita dal Governo Berlusconi insieme all’abolizione dell’imposta di successione.

Avremo una nuova Imposta Patrimoniale?

Prima di tutto voglio darti la mia personale opinione, ovvero che

non ci sarà una prossima patrimoniale e ti spiego subito il perché.

Il motivo principale è che la patrimoniale non sistema in modo definitivo i conti pubblici perché il rapporto tra debito e PIL è troppo elevato per pensare che un prelievo in stile anni ‘90 possa avere degli effetti davvero duraturi.

Storicamente la patrimoniale non è mai stata troppo “pungente” ed un prelievo nell’ordine di 0,5%-1% altro non sarebbe che una goccia nel mare.

La patrimoniale sui grandi patrimoni è solo un gesto di invidia (vista dalla parte dei meno abbienti) oppure di falsa giustizia sociale (vista dalla parte dei più abbienti).

In pratica è come essere un atleta che si piazza al primo posto e poi quando è sul podio deve dare la sua medaglia d’oro all’ultimo arrivato.

In altre parole l’imposta patrimoniale è una tassa davvero iniqua e per questo motivo minerebbe la credibilità del Governo oltre ogni misura.

Imposta Patrimoniale: what ever it takes?

Nelle ultime settimane ho sentito più di qualcuno affermare che l’attuale Governo è pronto ad adottare “qualsiasi misura necessaria” per sistemare i conti pubblici

Tuttavia è bene considerare che in realtà abbiamo già la patrimoniale ogni santo giorno:

  • sul reddito degli imprenditori ci sono IRPEF, IRES, IRAP e tutte le addizionali immaginabili

  • sull’eredità c’è l’imposta di successione, reintrodotta dal 2007

  • sul trasferimento degli immobili ci sono le imposte catastali e di registro

  • sulle auto c’è una tassa di possesso, ovvero il bollo auto

  • sui consumi (anche privati) c’è l’IVA e le aliquote sono già alle stelle

In questo senso è molto più probabile che il Governo vada a lavorare sul taglio delle agevolazioni così può ottenere vantaggi molto più consistenti in termini di entrate tributarie.

Il riordino delle agevolazioni è anche tassello necessario per accedere ai fondi europei, quindi scommetto sul fatto che non ci sarà alcuna imposta patrimoniale.

Mentre da un lato spero di non dovermi rimangiare questa previsione dall’altro lato lavoro per evitare di essere colpito, nemmeno di striscio.

Perché non ho perso la memoria e ricordo bene le varie “manovre” messe a segno da Romano Prodi, Giuliano Amato, Massimo D’Alema, Vincenzo Visco o Tommaso Padoa Schioppa.

Imposta Patrimoniale: si può evitare?

La risposta alla domanda è molto semplice: tutto dipende SE la faranno e COME la faranno.

Tieni presente che qualsiasi Governo è cosciente del fatto che introdurre una nuova imposta equivale a dare ancora più motivo agli imprenditori per “farsi furbi” … e non voglio aggiungere altro!

Per i conti correnti ci sono essenzialmente due strade da percorrere per evitare il prelievo.

  • La prima è quella di trasferire una parte della ricchezza in conti esteri e la seconda è quella di trasferire la liquidità in beni e/o investimenti che non possono essere facilmente raggiunti.

Per i conti e le attività all’estero basta compilare correttamente il quadro RW per il monitoraggio fiscale mentre per gli investimenti il discorso è un po’ più complesso.

Ci sono infatti un sacco di fattori che influenzano la decisione come ad esempio l’orizzonte temporale, i rendimenti attesi, la propensione al rischio e l’ammontare del capitale da assegnare ad investimento.

Altre questioni che entrano in gioco sono le competenze individuali sulla gestione del denaro, nonché la cronica sfiducia nel nostro Governo.

Escludendo l’idea di tenere i soldi nel materasso oppure sotterrati in giardini come faceva mio nonno, non resta che ragionare sugli scenari più probabili.

Imposta Patrimoniale: scenari probabili

Dal mio punto di vista lo scenario probabile è quello della riduzione progressiva delle agevolazioni e di un aumento delle aliquote a partire dall’imposta di successione che è tra le più basse d’Europa.

In ogni caso è questione di mesi perché il Governo ha già ottenuto la delega per una nuova riforma fiscale di cui ancora non si conoscono i dettagli.

Capisco che non piaccia a nessuno l’idea di farsi “punturare” il conto corrente, tuttavia una eventuale patrimoniale su un conto da 100K potrebbe valere dai 500 e 1.500 euro, per lo meno stando a quanto già successo in passato.

Quindi devi considerare tanto i rischi quanto i reali costi connessi al trasferimento dei tuoi capitali, magari all’estero.

La migliore strategia rimane quella di fare un’attenta analisi dei costi/benefici prima di iniziare a muoverti per proteggere il tuo patrimonio da qualsiasi scenario possibile.

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