Società OffShore: il caso Panama Papers

In questi giorni si fa un gran parlare dei Panama Papers, ovvero della fuga di documenti dalla sede dello Studio Mossack-Fonseca di Panama, presso il quale erano appoggiate centinaia di Società OffShore.

Le Società OffShore sono delle società appositamente create in paradisi fiscali ed usate come copertura di attività più o meno lecite.

Grazie alla discrezione offerta da stati come Panama, che promettono di mantenere un assoluto anonimato, il proprietario della OffShore è libero di usare queste “scatole” per occultare le proprie disponibilità da occhi indiscreti come quelli del fisco oppure per non far sapere ai parenti quanti soldi ha.

Quella di Panama non è la prima occasione in cui c’è stata una fuga di dati ed informazioni (che i giornalisti chiamano “leak”) e, sicuramente, non sarà nemmeno l’ultima.

Quello che colpisce questa volta è l’enorme quantità di dati ed informazioni che sono finiti nelle mani sbagliate (oppure giuste, a seconda della tua prospettiva) dei giornalisti ma soprattutto sulle scrivanie degli uffici del fisco.

Quello che invece stupisce un tecnico come me è la grande ingenuità delle persone che credono sia ancora possibile giocare con le società OffShore come si faceva negli anni ‘70 quando, da buon italiano, ti bastava portare i soldi in Svizzera per nasconderli sia dai parenti che dal fisco.

Il vento è cambiato da molto tempo e forse sarebbe il caso di smetterla di insistere con il gioco del gatto e del topo, e capire che le regole della trasparenza bancaria sono cambiate da un pezzo.

Il segreto bancario in Italia non esiste più da tempo ed quello internazionale ha subito due grossi colpi che lo hanno quasi definitivamente abolito .

Il primo colpo è arrivato nel 2012 con il FACTA, ovvero con il  sistema di monitoraggio fiscale americano, ed il secondo nel 2014 con il modello OCSE, ovvero il sistema europeo di scambio dei dati finanziari.

Nell’era delle transazioni bancarie elettroniche, dove tutto è registrato su supporti digitali permanenti, è assolutamente impensabile che qualcuno riesca ancora tenere i soldi sotto il materasso

Eppure mi capita di continuo di parlare con persone preoccupate dei contanti tenuti nella cassaforte di casa oppure sotto qualche asse del pavimento.

Queste persone, presto o tardi, si renderanno conto di avere in mano solo carta straccia, specialmente quando le banconote di grosso taglio (da 200 e 500 euro) inizieranno ad andare “fuori corso”.

A quel punto sarà diventato impossibile usare il denaro contante perché non si potrà depositare presso le banche ufficiali, salvo rischiare con il mercato nero, sempre ammesso che ne esista uno…

Quelli che ancora hanno liquidità in a qualche Società OffShore si troveranno nella situazione di non poter usare il denaro perché non potranno più far rientrare i capitali da uno di questi stati  “non collaborativi” che sono rimasti ancora in vita.

Qualche giorno fa avevo scherzato sulla vicenda dei Panama Papers e sulle società OffShore affermando che “non esistono più i paradisi (fiscali) di una volta”…

Ora ti spiego nel dettaglio tre buoni motivi per non usare una società OffShore.

1. Le società OffShore servono a poco

Il Sistema Americano FACTA ed il modello europeo di Convenzione OSCE stanno eliminando definitivamente il segreto bancario.

La grande forza del FATCA e del Modello OCSE sta tutta nell’aver convinto ad aderire “volontariamente” un gran numero di paesi, compresi quelli storicamente meno collaborativi.

Il perché di questa “volontaria” adesione è molto chiaro: se vuoi continuare a fare affari con l’America devi collaborare!

Se decidi di non collaborare non ci sono sanzioni ma, se vuoi mantenere il segreto bancario ad oltranza, allora non potrai più lavorare con le banche USA.

In pratica la banca che non adotta il FACTA si troverà fuori dal circuito americano dove girano tutte le principali transazioni finanziarie del mondo.

La prima conseguenza dell’adesione in massa di questi paesi è stata semplice: se vuoi rimanere devi dichiarare al fisco la Società OffShore, far vedere chi sono i reali proprietari e mostrare cosa c’è dentro i conti correnti.

Come unica alternativa potevi scappare via di gran carriera verso uno dei pochi paesi con una fiscalità opaca e poco trasparente.

Di questi paesi ne rimangono sempre meno e, presto o tardi, saranno tagliati fuori dal mercato delle transazioni bancarie ufficiali e quello che  accadrà è molto semplice :

Se hai una Società OffShore in uno di questi paesi “opachi” allora farai sempre più fatica a muovere i tuoi soldi.

2. Le Società OffShore sono pericolose

Avere una Società OffShore non è di per se una cosa illegale, semmai è illegale usarle per tentare di scappare dal fisco oppure dai propri familiari.

La realtà è che quasi nessuno dichiara al fisco queste Società OffShore, quindi il grosso problema di queste persone è riuscire a mantenere il più a lungo possibile il segreto.

Quando c’è una fuga di notizie il fisco può rastrellare le liste con i nomi dei soci e dei prestanome delle Società OffShore per avviare delle indagini che si trasformano in pesanti avvisi di accertamento.

Voglio di nuovo chiarirti che avere un conto corrente all’estero è un tuo diritto e quindi:

è perfettamente legale avere una società OffShore all’estero, a patto che la dichiari al fisco.

Ovviamente il fisco italiano vuole che tu paghi in Italia le tasse sui redditi che hai prodotto all’estero, salvo che non usi gli appositi strumenti per pianificare in modo legale la tua tassazione internazionale.

Se fai finta che la società non sia tua, oppure la nascondi al fisco, rischi di commettere uno o più reati fiscali come l’estero-vestizione, il mancato rispetto delle norme sul monitoraggio delle attività estere, il riciclaggio e via dicendo (l’elenco è lungo).

3. Le società OffShore non ti tutelano

Nei giorni scorsi mi è capitato di parlare con un imprenditore che mi raccontava di aver dato 30 mila euro ad un amico per nasconderli in un paradiso fiscale.

L’amico li ha nascosti così bene che ora non è più sicuro di dove realmente siano andati a finire ed, ovviamente, è molto preoccupato di come fare a riaverli indietro.

Mi chiedo come si può essere tanto superficiali da mettersi in queste condizioni, al punto di non essere nemmeno in grado di rintracciare i propri soldi.

Se l’amico gli ha semplicemente fregato i soldi allora sono guai perché non può nemmeno denunciarlo alla Polizia perché dovrebbe dichiarare l’origine dei 30 mila euro, con tutte le conseguenze del caso.

Se non posso usare una Società OffShore, allora come posso fare?

La legge Italiana prevede diversi sistemi legali per proteggere il tuo patrimonio, come ad esempio il Trust, le Holding , le fiduciarie (e molto altro).

Alcuni clienti mi rispondono che conoscono questi sistemi ma sono troppo costosi, quindi non se la sentono di spendere cinque o sei mila euro all’anno.

Questo è il (modesto) prezzo che devi pagare  per usare sistemi che sono al 100% legali.

Quando usi le società OffShore paghi di meno (sarà vero?) ma nel frattempo ti esponi al rischio di fughe di notizie, sulle quali non hai nessun controllo.

Certamente puoi tentare di raggirare il fisco ma quando ti trovano (e prima o poi ci riescono) allora scopri quanto sia costoso difendersi da un avviso di accertamento.

Hai già pensato a cosa dire quanto arriverà l’Agenzia delle Entrate a chiederti spiegazioni sulla tua Società OffShore a Panama oppure in qualsiasi altro paradiso fiscale?

Hai riflettuto su quanto ti costa non dormire la notte perché non sai nemmeno che faccia ha il tuo fiduciario estero al quale hai affidato i risparmi di una vita?

Se stai pensando ad un sistema per raggirare il fisco non ti disturbare a chiamarmi perché non sono la persona giusta per te.

Esistono diverse soluzioni assolutamente legali che puoi usare per:

  • gestire i tuoi beni in modo sereno.
  • progettare il passaggio generazionale.
  • pianificare la fiscalità delle tue aziende.

Per avere INFO ancora più approfondite su come aprire un investimento all’estero senza metterti nei guai con il fisco premi il bottone verde qui sotto.

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