Contabilità semplificata, ovvero meno burocrazia

Avere la partita IVA significa dover tenere la contabilità, ovvero registrare i movimenti contabili della tua attività.

Tenere una contabilità ordinata ed aggiornata è un preciso dovere di ogni imprenditore, sia sotto il profilo civilistico che sotto il profilo fiscale.

In pratica esistono due obblighi affiancati: un primo obbligo generale di legge ed un secondo obbligo specifico di tipo fiscale.

In Italia abbiamo un regime di auto-tassazione ovvero un regime nel quale il cittadino dichiara spontaneamente i propri redditi, salvo controllo successivo da parte del fisco.

I dati fiscali sono quindi basati sulle risultanze della contabilità.

C’è una prima contabilità IVA che si occupa della liquidazione dell’imposta sul valore aggiunto ed una seconda contabilità generale.

La contabilità generale misura da un lato i costi ed i ricavi e dall’altro le entrate e le uscite perché “ricavi” ed “entrate” non sono la stessa cosa.

Nella vita comune i due termini hanno più o meno lo stesso significato ed un imprenditore impara molto presto la differenza tra emettere una fattura e ricevere il pagamento di una fattura.

Sono infatti due cose decisamente diverse che spesso non accadono nello stesso identico istante.

Secondo le regole contabili quando vendi hai un ricavo e quando incassi hai un’entrata.

A specchio quando compri hai un costo e quando paghi hai un’uscita.

Ai fini fiscali esiste un’importante semplificazione che si chiama contabilità semplificata (appunto dovrebbe essere più semplice).

Questa agevolazione ti consente di registrare solamente i costi ed i ricavi senza preoccuparti di tenere traccia delle entrate ed uscite, cioè degli incassi e dei pagamenti.

Nella contabilità semplificata non sei obbligato a tenere il libro degli inventari di fine anno, puoi fare a meno del libro giornale (dove registri tutte le scritture giornaliere) e non sei nemmeno tenuto alla prima nota (entrate ed uscite di cassa e banca).

Puoi accedere a questa semplificazione se hai un fatturato inferiore a 400k per i servizi e la consulenza ed inferiore a 700k per produzione e commercio.

Se superi questo tetto di fatturato allora perdi l’agevolazione e dal 1° gennaio dell’anno successivo abbandoni la contabilità semplificata.

Puoi usare la contabilità semplificata a patto di non superare il tetto di fatturato e solamente se hai una ditta individuale oppure una società di persone (SNC-SAS).

Se invece hai una società di capitali sei sempre obbligato ad usare la contabilità ordinaria.

La maggior parte degli imprenditori in Italia è tentata di scegliere la contabilità semplificata perché comporta meno lavoro per loro e per i professionisti che li seguono e quindi pensa di risparmiare.

Questa è una menzogna bella e buona, anzi sono tre menzogne in una!

Contabilità semplificata vuol dire meno informazioni

Se hai una qualsiasi attività in proprio probabilmente il tuo obiettivo é di guadagnare di più.

Non ho mai conosciuto imprenditori che non volessero in qualche modo migliorare l’attività e di conseguenza il loro ricavi.

C’è chi vuole più clienti, chi vuole incassi migliori, chi vuole espandersi, chi vuole ridurre i costi e migliorare il profitto.

Poi ci sono quelli a cui piacerebbe pagare meno tasse ma su questo ci torno dopo.

A questo punto c’è di sicuro un elemento comune, ovvero tutti vogliono migliorare qualcosa.

Migliorare è semplicemente un desiderio e se non lo traduci in azioni concrete resta solo un bel desiderio, come i buoni propositi che si fanno a capodanno per l’anno che verrà.

Per trasformare un desiderio in realtà serve un obiettivo misurabile perché

non puoi migliorare se non puoi misurare

Alla base del miglioramento di un’azienda ci sono “i numeri” e con la contabilità semplificata stai rinunciando alla parte più interessante dei numeri, ovvero le informazioni che riguardano il denaro.

Come puoi pensare di gestire al meglio un business se non hai la più pallida idea di come stanno funzionando le tue entrare e le tue uscite?

Certamente puoi avere una sensazione di fondo ma di sicuro non puoi fare analisi e quindi nemmeno delle previsioni.

Ti faccio subito un esempio.

Se guardi una contabilità semplificata e vedi 100k di utile sei portato a pensare che quell’attività sta andando bene.

Quello che la contabilità semplificata non ti sta dicendo è come sono i debiti di quel business.

Ci potrebbero essere dei debiti verso le banche per l’avviamento iniziale oppure dei debiti con il fisco perché negli anni passati le cose non erano rose e fiori.

Non hai idea di quanto sia il debito per il TFR e nemmeno quante siano le attrezzature a disposizione.

In altre parole

La contabilità semplificata è come guidare di notte senza fari

Capisco perfettamente che la contabilità semplificata ti fa risparmiare tempo e denaro ma se non investi un po’ di energia nella tua attività allora non dovresti nemmeno lamentarti che poi le cose non vanno perfettamente.

In quasi 30 anni di esperienza ho potuto notare che ogni volta che un’azienda era messa male la contabilità era tenuta in modo superficiale e senza un minimo di gestione delle entrate e delle uscite.

Non ti far ingannare dalla possibilità di spendere meno con la contabilità semplificata perché alla fine il conto potrebbe essere davvero molto più alto.

Contabilità semplificata: mensile o trimestrale

Se non comprendi l’importanza di avere dati contabili completi puoi incappare nell’errore di scegliere la contabilità semplificata per lavorare meno e per rendere ancora più “semplici le cose magari scegli la liquidazione dell’iva trimestrale

A parte il fatto che con l’IVA trimestrale paghi al fisco un 1% di interesse sull’IVA da versare, stai rischiando di cadere nel tranello di registrare la contabilità solo una volta al trimestre.

A volte alcuni consulenti sono un po’ complici in questa scelta perché, nel tentativo di offrire una tariffa più bassa, ti suggeriscono la contabilità trimestrale così fanno le registrazioni solo 4 volte l’anno invece che 12.

Se la tua azienda sta andando fuori rotta preferiresti saperlo subito oppure fra tre/quattro mesi ?

La mia personale opinione è che lo voglio sapere “per ieri”.

Come puoi pensare di far andare bene un’attività se non hai informazioni veloci e tempestive?

Con la contabilità semplificata trimestrale sei costretto ad integrare la contabilità con tutta una serie di prospetti in excel che ti fanno perdere tempo e che non ti danno comunque tutte le notizie che una contabilità aggiornata può fornirti.

Tanto vale usare bene la contabilità ordinaria mensile ed avere tutti i dati a portata di mano.

Inoltre i moderni software di contabilità funzionano in cloud e ti danno la possibilità di accedere ai dati da qualsiasi postazione, quindi perché non sfruttare le potenzialità di condividere gli stessi dati su cui lavorare con il tuo commercialista?

L’evoluzione dei software ci sta portando sempre più vicini al riconoscimento delle immagini. Due anni fa ho visto un software in grado di estrarre i dati contabili da una semplice foto che puoi fare con il tuo smartphone.

Contabilità semplificata: agevolazione SOLO fiscale!

La contabilità semplificata ti da la possibilità di registrare le fatture IVA senza preoccuparti delle entrate ed uscite.

Devi sapere che si tratta unicamente di un’agevolazione di tipo fiscale e non di tipo civilistico.

Se hai diritto ad usare la contabilità semplificata il fisco non può chiederti il libro giornale oppure il libro degli inventari anche se l’obbligo di legge rimane.

Il che vuol dire che, in caso di fallimento, ti ritrovi senza una parte dei documenti contabili che per legge sono obbligatori, quindi corri il rischio di finire in bancarotta.

La parola fallimento indica uno stato di insolvenza dell’azienda mentre la bancarotta indica una serie di comportamenti (colposi o dolosi) dell’imprenditore che si trasformano in reati di varia entità.

In pratica il giudice che deve stabilire se la tua azienda è in stato di insolvenza si deve basare sui documenti contabili.

Se tu hai volontariamente scelto di non tenere una parte di questi documenti impedisci al giudice (oppure al curatore) di capire quanto sei effettivamente in crisi.

Dalla mancanza di una parte delle scritture contabili al reato di bancarotta il passo è più breve di quello che pensi.

In questo articolo hai trovato quindi tre buoni motivi per non scegliere mai la contabilità semplificata e per passare subito al regime ordinario.

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