Fare business vuol dire muoversi verso una direzione: se il tuo business non si sta muovendo significa che hai un problema.

Nove business su dieci durano meno di cinque anni.

Questa la dura verità.

Basta consultare un quotidiano qualsiasi per trovare notizie riguardo le difficoltà degli imprenditori. Tuttavia alcuni quotidiani si stanno impegnando a mettere in luce quegli imprenditori che “resistono”, a scapito di chi, invece, ce l’ha fatta davvero.

La situazione è al limite del paradosso perché:

  • la maggior parte delle imprese non sta andando particolarmente bene, anzi diciamoci la verità, sta andando davvero male
  • la maggior parte degli imprenditori sopravvive cercando di “resistere”
  • la maggior parte dei media descrive come eroi proprio gli imprenditori che “resistono in trincea”.

Bisogna fermarsi un attimo e fare chiarezza, riflettere: la realtà è ben diversa da un film di guerra e soprattutto “voi che state leggendo NON siete la resistenza!” (cit. John Connor da Termination Salvation)
Se il tuo business è malato, infilare la testa sotto la terra come uno struzzo non è di certo una buona idea. Nemmeno andare avanti credendo che poi arriveranno tempi migliori è una soluzione particolarmente saggia.

Ecco perché è sbagliato resistere alla crisi con un Business malato

1️⃣ Per prima cosa un business che va male ti mette di cattivo umore

Se trascini un Business che non va avanti stai facendo del male al tuo morale.

Mano a mano che passano i giorni, ti senti sempre più un perdente e questa sensazione di inadeguatezza metterà le sue radici sempre più in profondità dentro di te. Probabilmente diventerai sempre più cocciuto e chiuso nella routine, la quale diventerà presto una prigione in cui le buone idee fanno fatica ad arrivare.

Le più piccole difficoltà ti sembreranno insormontabili e, prima o poi, inizierai a scaricare colpe e frustrazioni su chi ti è più vicino e magari ti vuole bene.

Vuoi fare tu stesso una prova?

Osserva gli imprenditori delle aziende sane: sono in prima persona allegri e pieni di vita. Non si lamentano mai, anzi quando parli con loro sono energici, armati di buoni propositi e fiducia nel futuro.

Se invece guardi gli imprenditori di aziende malate, ti appariranno loro stessi un po’ malaticci e vedrai che ogni scusa è buona per lamentarsi. Se provi a dare il tuo punto di vista, trovano solamente difetti e motivi per cui non si può fare diversamente da come hanno fatto fino a quel momento.

2️⃣ inoltre un business che va male ti può mettere nei guai

A scuola per anni mi hanno insegnato a essere bravo, ovvero a non commettere errori; quindi meno errori significava ottenere voti migliori.

Quando cerchi di non commettere mai errori, diventi così prudente da evitare qualsiasi rischio, dimenticando che gli errori sono proprio il modo il cui impariamo a fare le cose.

Nel business gli errori sono parte del processo di apprendimento perché formano la tua capacità di reagire e di tornare a combattere.

Questo processo di apprendimento si chiama esperienza.

Quindi nel business fallire non è necessariamente un reato e spesso è un avvenimento connesso alla vita dell’impresa. Tuttavia, continuare a mantenere in vita un’impresa che sta andando male può diventare spesso un reato penale.

Adoro imparare dai casi pratici e amo il mio lavoro perché mi permette di avere esempi di business sempre nuovi, sui quali maturare esperienza.

Un paio di anni fa Giacomo A. – un imprenditore nel settore del tessile – si trovava in difficoltà con la propria impresa e mi ha chiesto aiuto per uscire dai guai.

Giacomo era alla ricerca di una soluzione per il calo del fatturato e i costi che, di giorno in giorno, crescevano assieme ai debiti.

Ogni giorno Giacomo tentava di “resistere” facendosi bastare quei pochi soldi che incassava, con cui poi dava acconti ai dipendenti e fornitori pur di proseguire con la sua impresa tessile.

Si trovava in arretrato con il Fisco e ogni settimana puntualmente riceveva raccomandate e citazioni varie da Equitalia.

Una volta esaminata a fondo la questione, mi sono reso conto che la situazione era davvero grave e pertanto ho dato a Giacomo l’unico consiglio possibile: avviare con urgenza una procedura fallimentare.

Di fronte alla prospettiva di chiudere l’azienda Giacomo è andato su tutte le furie e mi ha apostrofato come un consulente poco serio. Le sue ultime parole furono “Lei dice che aiuta le persone a far crescere il business e a me consiglia di chiudere tutto?

Ho tentato in tutti i modi di spiegare a Giacomo che nel business non esistono i miracoli e quello che lui stava facendo altro non era che peggiorare le cose.

Portare in banca dei bilanci che mostrano una situazione migliore di quella reale per ottenere finanziamenti, al solo scopo di “resistere” alla crisi, non è fare impresa. In molti casi questo modo di comportarsi può essere considerato un reato penale.

Recentemente ho saputo che Giacomo è stato dichiarato fallito dal tribunale, e la sua situazione è diventata davvero seria: gli hanno pignorato la casa, è stato denunciato per bancarotta fraudolenta e non ha nemmeno i soldi per procurarsi un buon legale.
Cosa puoi imparare da questa esperienza?

Sicuramente, grazie a Giacomo, puoi imparare che, quando le cose si mettono male, non è saggio cercare di resistere.

Chiedere soldi alle banche serve solo per tamponare le carenze strutturali del tuo business. Quindi, ritardare l’inevitabile, ti può portare a conseguenze legali.

Se entri in un vicolo cieco che senso ha proseguire?

Un business malato tende a succhiarti tutte le risorse ed i soldi che hai.

Di sicuro è più saggio chiudere un business che non genera utili e quindi investire in qualcosa di nuovo con maggiori possibilità di guadagnare.

Il business non è il tuo cagnolino.

Mi rendo conto che chiudere un business non è una decisione facile da prendere e, molto spesso, il mostro contro cui devi combattere non si trova nella tua azienda ma dentro di te!

Alcune persone vivono il business come se fosse una parte di loro e sono generalmente quelle che fanno più fatica ad ammettere i propri errori e le proprie responsabilità.

Amo gli animali domestici e tendo ad affezionarmi a loro con facilità, ma il business non è un cagnolino a cui affezionarsi!

Bisogna essere forti e vincere la paura del distacco, ovvero la paura di non sapere cosa fare il giorno dopo e soprattutto la vergogna di ammettere che non si è stati abbastanza bravi da riuscire a creare un business di successo.

Le conseguenze reali possono essere più gravi del timore psicologico del proprio fallimento. Lo posso affermare con grande convinzione perché ho commesso questi errori in prima persona.

Questo è il motivo per cui insisto sul dirti di evitare l’errore di “resistere” inutilmente e di NON mantenere in vita un business se sei entrato nel classico binario morto.
Non è solo una questione di denaro.

Dal mio primo insuccesso ho imparato molto ma la lezione più importante è stata che

potrai anche perdere dei soldi ma c’è qualcosa di ancora più importante: 
il tuo tempo è prezioso!

Ho dedicato inutilmente tante energie a un business che non mi ha portato da nessuna parte e nel frattempo ho perso tempo prezioso che avrei potuto dedicare ad altre iniziative più redditizie.

Mi auguro che tu non faccia questo errore, pertanto ricordati che, mentre i soldi vanno e vengono, il tempo scorre solo in una direzione.

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